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Passeggiate e sentieri per tutti nel Parco del Ticino

Passeggiate e sentieri nel Parco del Ticino: cosa vedere

Le passeggiate sul Ticino sono da sempre un classico per gli abitanti del territorio, sia della sponda piemontese che di quella lombarda. Il suo Parco è infatti tramato di itinerari ciclo-pedonali per tutti i gusti, in base alla difficoltà e alle tappe naturali e/o culturali che li costellano. E rappresenta perciò l’esempio perfetto di quanto una florida area naturale protetta possa offrire bellezza ai suoi abitanti e visitatori, da ogni punto di vista.

Natura e cultura nella Valle del Ticino sono infatti strettamente intrecciate, nel paesaggio e nelle tradizioni. Dal primo punto di vista, tra la sponda piemontese e quella lombarda, tra le rive del Lago Maggiore e quelle del Po, si succedono in continuazione boschi, campi coltivati, marcite e fontanili, con il fiume Ticino al centro, garanzia di biodiversità vegetale e animale.

Dal secondo punto di vista, la zona è ricca di storia laica e religiosa, di specialità enogastronomiche e di luoghi che recano ancora le tracce del passato. Il Parco del Ticino è perciò un luogo ideale per passeggiate e gite domenicali o su più giorni, da intraprendere a piedi o in bicicletta per entrare nello spirito dello slow travel, che permette di godersi ogni passo in un territorio pieno di luoghi da scoprire.

il Fiume ticino

Cosa vedere nel Parco del Ticino?

Natura e biodiversità

Gli amanti degli animali e gli appassionati di botanica scopriranno una delle aree in Italia con la più alta biodiversità. La Valle del Ticino rappresenta infatti un corridoio ecologico naturale tra Alpi e Appennini e la grande presenza di acque favorisce la creazione di ecosistemi sani e rigogliosi, in cui trovare tante specie di fiori e piante e altrettante di mammiferi, pesci, rettili e uccelli.

Un paradiso anche per i fotografi naturalisti, professionisti e amatoriali.Riserva della FagianaDa questo punto di vista, la Riserva Naturale della Fagiana, che sorge tra Magenta, Boffalora Ticino e Robecco sul Naviglio dove un tempo sorgeva una famosa riserva di caccia, costituisce oggi un avamposto di tutela della fauna locale. Cura per esempio progetti salvaguardia per specie autoctone, come il capriolo, lo storione, il pigo e la trota marmorata, e nel suo Centro per il recupero della fauna selvatica accoglie esemplari in difficoltà, per rimetterli in sesto prima di liberarli nuovamente in natura.

Un altro luogo magico dal punto di vista naturalistico è la Lanca di Bernate, un tratto in cui il fiume Ticino rallenta e si allarga, creando un habitat perfetto per l’insediamento di specie animali e vegetali.

Qualunque fotografo naturalistico transiti dal Parco del Ticino la inserisce tra le sue tappe, grazie alla possibilità di immortalare uccelli acquatici, rettili, anfibi e mammiferi che ne hanno fatta la loro casa.Lanca di BernateVicino a Pavia si trova il Bosco Negri, una zona naturalistica che divide la città dalle aree agricole. Rappresenta un’oasi ideale per la fauna, che vi si rifugia o vi sosta durante le migrazioni. Oltre ai mammiferi più comuni, sono presenti tante specie di anfibi (rane, rospi e raganelle) e di uccelli, vegliati dalla LIPU, che gestisce la riserva.

Anche la vegetazione è di prego e conserva specie arboree e arbustive autoctone. Poco lontana dal Bosco Negri c’è la Grande Foresta di Travacò Siccomario, frutto di un rimboschimento voluto dalla Regione con l’obiettivo di arricchire un territorio che rischia continuamente di essere impoverito dei propri ecosistemi a causa della pressione dell’edilizia e dell’agricoltura intensiva.

Lungo il Sentiero delle Farfalle, nei dintorni di Gambolò, si incontrano invece diversi habitat riprodotti per attirare diverse specie di farfalle, alcune delle quali molto rare. Ci sono canneti, ghiareti, cespuglieti, saliceti, macchie spinose, una fascia delle Ginestre, un’area con alberi da frutto e una con piante aromatiche.

Al di là di questi siti specifici, si estende comunque un intero Parco ricco ovunque di fauna e flora, tanto che è possibile scoprire qualcosa di nuovo ogni volta che lo si visita.Sentiero delle Farfalle

Borghi, Castelli, Palazzi e Chiese 

E poi ci sono i borghi, le chiese e altre architetture storiche o tipiche del paesaggio, da tutelare per preservare l’anima della zona. Tra i borghi imperdibili ci sono sicuramente:

  • Motta Visconti,
  • Morimondo e la sua Abbazia Cistercense,
  • Fallavecchia,
  • Besate,
  • Abbiategrasso,
  • Cassinetta di Lugagnano,
  • Robecco sul Naviglio,
  • Castelletto di Cuggiono,
  • Bernate, con la sua Canonica.

Ci sono poi castelli, fortezze, ville e palazzi storici, che ricordano come fin dal Medioevo, grazie alla presenza del fiume, questa zona fosse considerata strategica, oltre che ideale per soggiorni di relax o per battute di caccia.

Ecco allora che sul panorama del Parco si stagliano, a diverse latitudini e longitudini, il Castello di Abbiategrasso e quello di Vigevano, il Castello di Bereguardo e quello di Somma Lombardo, il Castello di Cassolnovo e quello di Gambolò.

Tra le ville e i palazzi, spiccano Villa Gaia e Palazzo Archinto a Robecco, Palazzo Visconti a Bernate, Palazzo Clerici a Castelletto di Cuggiono.

Tra le architetture religiose, oltre all’Abbazia di Morimondo e alla Canonica di Bernate, figurano invece il Santuario della Madonna della Ghianda di Somma Lombardo e il Santuario della Madonna delle Grazie di Bozzole (Garlasco), oltre alle tante chiese urbane.

Borgo di Fallavecchia

Musei e siti storici

Sempre grazie alla sua funzione strategica, di collegamento tra la Pianura Padana e il nord Europa, il fiume Ticino è stato popolato fin dalla Preistoria, come testimoniano i diversi insediamenti rinvenuti sulle sue sponde.

Anche gli appassionati di archeologia troveranno perciò pane per i loro denti, scoprendo reperti da ogni epoca, custoditi e studiati nell’ambito dei numerosi Musei Archeologici della zona, come il Museo Civico di Sesto Calende, il Museo Archeologico Lomellino o il Civico Museo Archeologico di Arsago Seprio.

Tra i siti più curiosi figurano poi un Calendario celtico a Bernate, l’Ex Dogana Austroungarica a Tornavento, la Diga del Panperduto, il Ponte di barche a Bereguardo.

E infine le innumerevoli cascine, che custodiscono il passato (e il presente) agricolo della zona, che per secoli ha alimentato la città di Milano e non solo con i prodotti della terra.

Prodotti tipici ed enogastronomia

A proposito di cibo, anche gli amanti del mangiare e del bere non rimarranno delusi, considerato l’alto numero di agriturismi, ristoranti e produttori, molti dei quali biologici, che mantengono alta la reputazione del Parco anche dal punto di vista enogastronomico.

Formaggi, yogurt, insaccati e carne, trote e altri pesci di fiume, confetture, miele, farine, riso, frutta e verdura, ma anche oli essenziali, tisane, aceti, birra e vino: la Valle del Ticino è una vera e propria miniera d’oro enogastronomica.

Spumante e salamino tipici nel Parco del Ticino

Sentieri e itinerari nel Parco del Ticino

I luoghi sopra citati e tanti altri sono connessi da sentieri e strade che consentono di fare un’esperienza completa del Parco, sempre a piedi o in bicicletta.

Tra i più strutturati e conosciuti, ci sono il:

  • Sentiero Europeo E1, che attraversa il Parco del Ticino da Osmate a Pavia,
  • la Via Francisca del Lucomagno, tra Pavia e Cuggiono,
  • la Via Francigena, tra Pavia e Mortara,
  • i Navigli, che collegano Milano, Pavia e il Lago Maggiore,
  • il Canale Villoresi.

Le vie d’acqua, in particolare, sono la linfa vitale della Valle del Ticino e tramano tutto il territorio.

Ma per il Parco sono poi disseminati quasi 800 chilometri di sentieri che accompagnano i visitatori, spesso con percorsi ad anello, attraverso le meraviglie storiche e naturalistiche della zona. Sono le cosiddette Vie Verdi, che si possono trovare descritte dettagliatamente sul sito dedicato. 

Qualche raccomandazione per le passeggiate sul Ticino

Nel Parco del Ticino vivere in armonia con la natura è possibile, ma per farlo bisogna osservare qualche precauzione. Innanzitutto, è bene non discostarsi troppo dai sentieri tracciati, per la propria sicurezza – come in ogni area naturale, si nascondono pericoli invisibili – e per non intaccare gli ecosistemi con la propria presenza.

Naturalmente, è fondamentale a tal scopo anche non disseminare alcun tipo di rifiuto per il Parco. I cani sono benvenuti, ma soltanto al guinzaglio, perché potrebbero altrimenti disturbare la fauna locale. Per lo stesso motivo, è bene evitare urla e schiamazzi.

Per il resto, siete i benvenuti nel Parco del Ticino e lo siete anche all’Agriturismo Leprotti ad Abbiategrasso, un punto di partenza ideale per scoprire le bellezze del territorio.

Passeggiate e sentieri nel Parco del Ticino: cosa vedere